“LA TRAVERSATA” ELEMENTI PER UN PROGETTO DI INIZIATIVA POLITICA

17.01.2015 19:57

 

“LA TRAVERSATA”

          ELEMENTI PER UN PROGETTO DI INIZIATIVA POLITICA

(dicembre 2014)

 Documento aperto all’integrazione/aggiornamento

 

 

 

 

 

PREMESSA

             Partendo dalle nostre riflessioni ed esperienze e dall’analisi della difficilissima situazione politica e sociale livornese, intendiamo contribuire alla costruzione di una nuova fase della vita pubblica locale, su basi di concretezza e rinnovamento culturale.

             Proponiamo una base di discussione e riflessione aperta al confronto di tutti coloro che vorranno contribuire a precisare ed affinare una nuova proposta politica.

             Per inquadrare efficacemente il nostro progetto politico, è indispensabile assumere alcuni riferimenti di analisi, scegliendo, tra i molti possibili e legittimi elementi di riflessione generale, quelli che hanno riflessi concreti più attinenti ai temi che vogliamo proporre.

         Innanzitutto va rilevato che le politiche nazionali si inquadrano, in modo sempre più cogente, nelle condizioni imposte dall’appartenenza all’UE e alla Zona Euro. Agenda, priorità, obiettivi, condizioni delle scelte economiche e strategiche sono dettate dagli organismi europei. Di conseguenza si produce un fenomeno di mutazione della sovranità, che si sposta dal piano “nazionale”, con l’effetto di indebolire sensibilmente la rilevanza di partiti, sindacati, imprese, associazioni, ecc.. in quanto strutturati su base nazionale. Per effetto della stessa macro-tendenza, si indebolisce anche la competizione tra opzioni politico-programmatiche diverse, in quanto non solo le strategie sono definite e controllate da entità europee, ma anche i tempi, gli obiettivi di dettaglio, i traguardi, le modalità, ecc. L’attenuazione delle forme tradizionali della competizione destra/sinistra (progressisti/conservatori, socialdemocratici/popolari) al di là delle riflessioni teoriche che ormai da un ventennio sono all’ordine del giorno, sia una macrotendenza politica, fondata non solo e non tanto sulla crisi delle vecchie ideologie, quanto sul processo in atto di evoluzione dell’Europa, da progetto politico a sistema di governo tecno-burocratico sovranazionale.

 

         In secondo luogo, è in atto una tendenza di fondo costituita da una forte spoliticizzazione delle società europee (crollo degli iscritti ai partiti, della partecipazione politica ed elettorale) e dall’avanzata di aree e aggregazioni basate sull’antipolitica e su ideologie antisistema (qualunquiste, populiste, ecc.). Ciò discende  dal fatto che nella dimensione pubblica, ad ogni livello e gradualmente da molto tempo, al posto della politica si è affermato il ruolo della tecnica, sia nella funzione di governo (sempre più presidiata da competenze complesse e esoteriche, nonché da caste di burocrati- manager-grand commis intercambiabili e coese) che nella funzione politica pura (le tecniche di marketing elettorale e la comunicazione/manipolazione televisiva al posto della partecipazione, della mobilitazione e del dibattito pubblico). Questa sostituzione tra politica e tecnica avviene anche sul piano ideologico. Quel che resta di destra e sinistra possono competere solo al fine di dimostrare quale dei due schieramenti garantisca più efficienza. L’efficienza, l’ideologia tecnocratica per eccellenza, domina su tutto il resto e contribuisce anch’essa,fatalmente a ridurre le differenze tra destra e sinistra a mere varianti di un medesimo sistema, generando, a sua volta, una dialettica antisistema.

 

         Per quanto riguarda Livorno un’approfondita analisi del risultato elettorale di giugno non è ancora stata fatta. I media nazionali e internazionali si sono occupati ampiamente del “caso Livorno”, ma, in linea con le tendenze attuali, hanno esasperato gli aspetti simbolici e di costume, finendo per ribaltare sulla stessa Livorno interpretazioni grossolane, buone per un articoletto di colore in cronaca nazionale, ma del tutto fuorvianti se si vuole capire che cosa sia realmente successo. Accentuando il carattere simbolico di Livorno città rossa dove è nato il PCI (sebbene per caso), si è, per esempio, parlato di fine, dopo settant’anni, di una storia unitaria, dimenticando che il Pd al governo locale, era sì erede del PCI, ma solo di una parte di esso, e nondimeno erede di una parte della DC e di altre forze laiche e socialiste. La discontinuità con la storia della Livorno rossa si era in verità già consumata in precedenza, sebbene in maniera diluita nel tempo e parziale.   I partiti e le forze politiche locali non hanno fornito, a loro volta, elementi approfonditi di esame.

        Alcuni dati oggettivi rilevanti non sono stati letti nella loro valenza effettiva. Per esempio:

·    Come la sconfitta del PD sia stata causata prioritariamente dal fallimento delle ultime esperienze di governo locale, testimoniate, in modo inequivocabile, dai primati negativi accumulati da Livorno in tanti campi, che ne fanno un caso di malgoverno pur in quadro di crisi generale: la disoccupazione giovanile, la crisi del commercio, l’estinzione quasi completa delle attività industriali, il basso tasso di occupazione, la percentuale di abbandono scolastico, il livello di qualità dei servizi (sanitari). Le conseguenze della incapacità di misurarsi con i nuovi traguardi di efficienza e qualità amministrativa ha profondamente inciso sulla struttura sociale (emigrazione giovanile e livelli da primato nazionale nell’invecchiamento medio della popolazione, degrado sociale delle periferie, ecc.) e sulla qualità della vita (cultura, socialità, ecc.)

·  Quanto abbia pesato, inoltre, l’incapacità del gruppo dirigente livornese anche semplicemente di  cogliere i molti segnali di  sofferenza sociale e, conseguentemente,  l’incapacità di reagire, costruire e proporre idee anche conflittuali con l’amministrazione comunale;

o Il fatto che il M5S sia arrivato al ballottaggio in calo rispetto al 2013 e con una percentuale inferiore a quella risultante dalla somma delle liste civiche;

o Il fatto che alcune forze politiche recenti (NCD) e meno recenti (SEL, IDV) siano praticamente uscite completamente di scena;

o Come le elezioni di giugno siano leggibili, a Livorno, come un torneo di perdenti. Del resto la città è in declino economico, politico, sociale e culturale.il PD ha perso il ruolo guida, non perché sconfitto da altri, ma per scelta di una parte del suo stesso elettorato;

o la destra ha perso, per la sua incapacità di esercitare un ruolo di vera opposizione e di concretizzarla in una candidatura unificante, pur in presenza di un consenso elettorale potenziale, stando alle elezioni 2013, sufficiente a portarla al ballottaggi

o  le liste civiche hanno perso, per loro responsabilità, l’occasione di far emergere una alternativa concreta, pur in presenza di un consenso elettorale superiore, in complesso, a quello del M5, che ha vinto al ballottaggio, ma in calo netto di consensi rispetto alla sua prima uscita, nel 2013.

                Oggi, nella situazione che si è venuta a creare con la vittoria e l’insediamento del sindaco Nogarin emergono i seguenti aspetti:

·    Il PD dimostra la totale incapacità di mettere in atto una qualsiasi reazione, coerentemente con la crisi d’idee, di leadership e di credibilità che l’hanno portato alla sconfitta. Si sono visti infatti: le solitarie dimissioni del segretario cittadino, tardive e non motivate; alcuni incontri di puro sfogo dei sentimenti di rabbia, delusione e sconcerto dei militanti, senza analisi politica della sconfitta; un’oscura scelta di commissariamento regionale senza commissariamento; una triste Festa dell’Unità, montata per l’ostinato impegno di pochi militanti ed esaurita in una passerella di ministri e dirigenti nazionali, seguita da un pubblico di rado superiore alle cinquanta persone; una patetica proposta di “Forum tematici” per riattivare il partito, ai quali si sono iscritti, stando ai registri di adesione, pochissime persone; poche confuse iniziative di singoli o gruppi, prive di spessore politico; il gruppo consiliare si è limitato a un’opposizione minimale, senza aver trovato nemmeno una sua visibile unità interna.

·    La nuova amministrazione ha intrapreso poche iniziative, dimostrando un’incredibile sottovalutazione di condizioni oggettive e di metodi, beneficiando tuttavia della benevolenza verso chi non possiede esperienza.

·    Alcuni media e alcuni opinionisti sono orientati verso l’ipotesi di un mandato amministrativo abbreviato e di una crisi anticipata, dovuta all’impreparazione della nuova amministrazione. L’ipotesi non ha basi credibili e sottovaluta il potenziale di stabilità dell’elezione diretta del Sindaco e dei poteri che lo stesso esercita; pertanto, manca di concrete possibilità.

·    Altre forze politiche oscillano tra l’attendismo, la subalternità e il disagio, senza alimentare dibattiti che non siano confuse e caotiche manifestazioni di opinioni, come nei casi della privatizzazione della Porto di Livorno 2000, la gara per aggiudicare la gestione del trasporto pubblico, le aziende partecipate, il piane regolatore delporto, ecc.

 

 

OBIETTIVI.

                 Sulla base dell’analisi precedente, è doveroso,  per i cittadini interessati alla qualità della vita sociale, porsi   due obiettivi:

·      Il rinnovamento della politica, contro i vecchi e inadeguati modelli, le nuove tendenze prive di valore realmente innovativo e le ideologie qualunquiste e anti-politiche;

·      Il rilancio della partecipazione.

 

a)    Il rinnovamento della politica passa attraverso la ricostruzione dell’idea e dell’essere del partito politico. Il partito che abbiamo in testa è un partito che agisce come agenzia per la produzione d’idee, capace di influire sull’azione pubblica e soprattutto capace di valutare come l’azione pubblica viene attuata; un partito strumento politico della società e controllore politico dello Stato, non strumento dello Stato; un partito che ha la missione di mobilitazione delle conoscenze; un partito saldamente radicato al territorio, animato dalla partecipazione e dal volontariato, capace di promuovere la ricerca continua di nuove e più adeguate risposte ai problemi; un partito che selezioni sulla base di merito e competenza. Oggi la Rete garantisce un’eccezionale diffusione d’informazioni, ma non può essere sostitutiva dei partiti Il rinnovamento della politica può essere perseguito anche con iniziative locali (incontri, comunicazione). In molte realtà locali e tra queste Livorno, la crisi dei partiti e in particolare del PD, mette in luce un impressionante degrado della politica, che sarebbe sbagliato, però,  vedere solo come tale. Al degrado culturale soprattutto, ma anche morale e civile della politica locale si mischiano in modo contorto anche un disagio e una nuova ricerca travagliata dalla nascita di nuovi  parametri.

b)    Il rilancio della partecipazione. Sarebbe banale osservare la sproporzione tra la dimensione dei fenomeni politici in atto e quella delle forze che possiamo attivare. Questo è sempre stato e sarà sempre vero, in qualsiasi situazione storica. L’analisi è importante non per porsi obiettivi irraggiungibili, ma per trovare un senso anche nella dimensione di quelli raggiungibili. Ad esempio, se la tendenza è la spoliticizzazione e l’obiettivo raggiungibile è il rilancio della partecipazione, l’analisi serve a capire che deve essere fondata su basi nuove, perché il semplice auspicio moraleggiante, retorico, nostalgico alla partecipazione assembleare-popolare, da secolo scorso, ci porterebbe a disperdere ) inutilmente le nostre energie (poche o tante che siano), com’è successo effettivamente negli ultimi trenta anni di prediche, di proclami e di solenni riaffermazioni “di principi e di valori” e di retorica della partecipazione che non c’è più, e in certe forme non può più esserci.Perciò la proposta per sconfiggere il deficit di partecipazione è nella costruzione di una “macchina” capace di far interagire la molteplicità di soggetti portatori di conoscenze e di interessi legittimiper produrre decisioni e verificarne  l’attuazione.

E’ una nuova concezione di partecipazione definita “mobilitazione cognitiva”, il cui significato innovativo si può comprendere solo alla luce dell’analisi delle macrotendenze generali in atto. Si può mettere in moto anche a livello locale, con metodi e strumenti, procedure e metodologie nuove, su cui costruire l’iniziativa politica.

            

METODO.

Importante è scegliere il metodo per impostare un percorso.

a)    I tempi lunghi rappresentano necessariamente il primo nodo metodologico. Infatti, l’obbiettivo di rinnovare la cultura politica locale ha senso, date le condizioni di oggi, solo nel lungo termine e richiede un lavoro politico democratico per:

o  la formazione di nuove energie potenzialmente dirigenti

o  lo sviluppo civile attraverso una nuova conflittualità politica.

Siamo troppo abituati, dalla nostra cultura di formazione, all’assillo del che fare tattico, immediato, rafforzato ulteriormente dalla cultura dell’emergenza degli ultimi venti anni, del rimboccarsi le maniche, dell’assolutizzazione dell’oggi e del disinteresse per il passato e per il futuro oltre i sei mesi, per cogliere tutte le implicazioni di questa scelta. Certamente una tale impostazione richiede verifiche di percorso, flessibilità e correzione in itinere, attenzione alle condizioni contingenti, ma rimane una scelta di fondo. Altrimenti possiamo iscriverci ad una tifoseria, ad una corrente, ad un salotto e firmare qualche documento, commentare i fatti del giorno, ripetere l’elenco dei valori in cui crediamo come una preghiera del mattino. Possiamo fare (o non fare) molte cose, ma l’unica cosa che ha un senso politico vero e coerente con l’elaborazione che abbiamo maturato negli ultimi due anni è un lavoro impostato su tempi lunghi;

b)    Il metodo-Barca non è difficile da decifrare. Prendiamo il progetto Luoghi Ideali, sul quale Barca ha deciso di lavorare, come sappiamo, dopo il “viaggio in Italia” e proprio per dare uno sbocco alla grande voglia di politica nuova e pulita che quel viaggio aveva mostrato. Barca ha scelto alcuni PROGETTI politici. Un tempo sarebbero stati chiamati Progetti-pilota, o esempi di buone pratiche, incentrati su singole tematiche e idonei, una volta sviluppati, ad essere replicati e generalizzati. Pianta un seme e (forse) avrai un albero (col tempo) e forse una foresta (col tempo). Nel valutare questa metafora, si tenga comunque conto che i tempi lunghi della politica sono comunque più veloci di quelli della biologia e della botanica. Il secondo passo del progetto “Luoghi ideali” è stato il “crowdfunding”, la ricerca di finanziamenti. Impostato in modo trasparente e innovativo, con garanti esterni e tutti i versamenti on-line, questo passaggio ha consentito non solo il finanziamento di € 50.000, fondamentale per garantire l’indipendenza e l’autonomia del progetto, ma ha anche ottenuto il risultato di legare molte persone e di far conoscere l’iniziativa. Quindi, terzo passo, ha creato gruppi e incroci nuovi e messo in moto elaborazione e costruzione, con tutti gli imprevisti, le incognite, le dinamiche di ogni iniziativa politica, insieme ad un efficiente sistema di valutazione.

 

         PROPOSTE.

1.    Considerazioni  iniziali: L’avvio di un così ambizioso percorso richiede di mettere in moto il pensiero creativo, abbandonando rigidità mentali e impiegando più rigore. Il pensiero creativo non può confondersi tra rigidità e rigore: la prima ostacola la creatività, il secondo la orienta, la esalta e le dà consistenza. Mentre il pensiero rigido si fonda su pregiudizi, certezze o dogmi e si destabilizza di fronte agli imprevisti; quello rigoroso, proprio del metodo scientifico, si lascia guidare dalla ragione. Il rigore, al contrario della rigidità, è sostanzialmente laico, diffida delle gerarchie e rifiuta  il principio di autorità e ha spesso dubbi. Di fronte a un problema, il rigore è un buon modo per trovare soluzioni efficaci, inattese e innovative. La disponibilità a vedere le cose come sono, senza indottrinamenti, potrà essere la nostra forza e la nostra capacità di infondere “ragionevoli speranze”, ragionevoli perché possibili: una speranza realistica, non moderata, proiettata verso il futuro, piuttosto che sepolta nell’autocommiserazione, insomma una laica speranza di sinistra come quelle che la sinistra ha saputo alimentare nei suoi momenti migliori.  L’esperienza dirà quanto siamo disponibili per tutto ciò.

2.  Ipotesi d’iniziativa politica

2.1.  Scegliere alcuni contenuti e progetti “pilota” su cui caratterizzare, in un arco di tempo ampio, la nostra iniziativa, fatta di incontri, documenti, proposte di dettaglio, seminari, comunicazione, ricerca, ecc. I temi possibili sono molti. Di seguito un elenco di cinque possibili:

2.1.1. Modello economico e idea di città (Livorno e la Toscana, nuovi e vecchi comparti, turismo, porto).

2.1.2. Salute (nuovo Ospedale, qualità dei servizi, politiche regionali, alimentazione, ambiente, ecc.)

2.1.3. Immigrazione (integrazione, degrado quartieri nord, dialogo interreligioso, servizi, ecc..)2.1.4.           Cultura (sprovincializzazione, promozione, nuove dinamiche di consumo)

2.1.5. Partecipazione (come detto sopra)

2.2.  Costruire gruppi di lavoro in grado di operare autonomamente (niente sedi, strutture, ecc.., ma solo comunicazione in rete, ecc..).;

2.3.  Lanciare una campagna di finanziamento, non una questua, ma un’iniziativa vera e propria, come detto sopra;

 

 

 

 

                          2.1.        CONTENUTI

             L’amministrazione di una città è fatta di cultura del “bene comune”, di metodo pragmatico, di progetti partecipati e verificabili. La partecipazione intesa come generico ascolto della gente per poi persuaderla e imporre progetti già decisi è stata battuta alle ultime elezioni amministrative.

Resta da vedere se si affermerà la nuova partecipazione fondata sul concorso al raggiungimento di obiettivi utili al bene comune, da un lato con idee, aggiornamenti, suggerimenti, contributi, volontariato, impegno, e dall’altro saper ascoltare e accogliere il contributo.

Il  rinnovamento  della  cultura  politica  locale  significa  prima  di  tutto  lasciar  perdere  l’effetto annuncio per concentrarsi su pochi progetti che siano:

·      utili al rilancio economico, all’occupazione e alla rinascita della città sotto il profilo sociale, civile e culturale

·      concreti, cioè definiscano “come” raggiungere il traguardo

·      modificabili in corso d’opera

·      verificabili nei percorsi e per tappe.

La verificabilità è la condizione per la vera partecipazione dei cittadini.

                    Ecco alcuni esempi/abbozzi di progetti impostati secondo una rudimentale  applicazione del  “metodo Barca”.:

2.1.a      PROGETTO LIVORNO “CITTA’ DEL MEDITERRANEO”

             Premesse

Indirizzi e vincoli: gestione  unitaria delle infrastrutture presenti nel territorio comunale e oltre (Collesalvetti, Pisa, Cecina....); Comune soggetto attivo per favorire rapporti commerciali, e non solo, con le altre città portuali del Mediterraneo (Nord Africa, Medio Oriente, Francia, Spagna) – Sollecitazione verso gestori (Autorità Portuale, Interporto Guasticce, Aeroporto Galilei, Porto 2000) per attività di “vendita” sistema logistico del territorio Risorse

             Soggetti  Interessati

Benefici: area vasta nei fatti e opportunità di lavoro

             Timing

 

2.1.b      PROGETTO LIVORNOPOLO DELLA RICERCA”

Premesse: Indirizzi e vincoli: Risorse:

Soggetti  Interessati: Benefici:

Timing:

 

 

 

2.1.c      PROGETTO LIVORNO “CITTA’ IDEALE DEL RINASCIMENTO”:

             Premesse:

Livorno non manca di monumenti e bellezze naturali: le fortezze medicee, la cerchia dei canali, la Venezia, la Torre del Marzocco e poi, a due passi dal centro, il lungomare, l’Acquario, la Terrazza Mascagni, il Museo Fattori, l’ippodromo Caprilli, Porta S.Marco, i Cimiteri Monumentali, solo per citarne alcuni

             Indirizzi e vincoli:

·      SCELTE  URBANISTICHE

o  Arrestare il consumo di territorio con nuove edificazioni

o  Portare nelle periferie le funzioni della città (scuole, biblioteche, teatri, musei, poliambulatori,….

o  Rigenerare il patrimonio edilizio esistente puntando a piccoli interventi con micro-finanziamenti e cantieri tolleranti che non allontanino la gente durante i lavori

o  Adeguare la prestazione energetica degli edifici attraverso il regolamento edilizio e il sostegno al credito, finalizzato alla diffusione di piccoli impianti di energie rinnovabili e agli interventi di risparmio energetico

o  Incrementare il Verde Pubblico inteso non solo come fatto estetico o poetico ma anche come fatto pratico per ridurre la temperatura estiva di due o tre gradi, contribuire al consolidamento del suolo e abbattere i livelli di anidride carbonica

·      POLITICA  CULTURALE

o  Rendere fruibili i “tesori” livornesi: le Fortezze, il Forte S.Pietro, il Cisternino, …

o  Valorizzare la storia culturale livornese: Modigliani, Fattori, Mascagni......

o  Promuovere un piano di eventi per la rinascita dei “tesori”: mostre, convegni, congressi, festival, ….

·      POLITICA DELLA MOBITITA’

o  Facilitare l’accesso al Pentagono del Buontalenti e alla Venezia, intese come aree di grande pregio nelle quali …….

o  Promuovere l’uso razionale dell’auto

o  Aumentare la qualità percepita del trasporto pubblico

o  Aumentare la sicurezza di ciclisti e pedoni

        Risorse:Private, comunitarie, statali, regionali, comunali.

             Soggetti  Interessati:

Comitati di cittadini, Commercianti, Operatori turistici;

             Benefici:

·      Sviluppo Turistico

·      Rilancio dell’attività edilizia

·      Sviluppo di un indotto specializzato nelle tecnologie innovative nel settore;

·      Occupazione  qualificata

·      Miglioramento della coesione sociale per l’accrescimento della qualità delle abitazioni

·      Miglioramento della salute pubblica per minor inquinamento dell’aria

             Timing:

Fase I:  elaborare il progetto e associarlo a possibili fonti di finanziamento. Fase II: individuare le strutture fisiche nelle quali insediare le attività;

Fase III: coinvolgere Associazioni e soggetti del settore per individuare eventi e iniziative che possano agire da traino e da impulso per la realizzazione del progetto;

Fase IV: costruire, in un percorso partecipativo, i modelli gestionali e sviluppare, con i soggetti interessati, progetti collaterali di carattere turistico, formativo, economico

 

 

2.1.d      PROGETTO “LIVORNO COMUNE DELL’EFFICIENZA”

Premesse: Indirizzi e vincoli: Risorse:

Soggetti  Interessati: Benefici:

Timing:

 

v BILANCIO  COMUNALE

§ Rigettare tendenza a Comune ESATTORE PER CONTO TERZI

§ Gestione politica del bilancio: scelta priorità con progetti discussi, partecipati e verificabili;

§ Previsione di strumenti formalizzati, volontari e gratuiti, che favoriscano la partecipazione  ai  progetti e alla verifica nell'attuazione degli stessi

§ Iniziative al fianco dei cittadini per la tutela di servizi essenziali

§ Intervento di rivisitazione della macchina amministrativa, oggi inadeguata, introducendo a tutti i livelli RESPONSABILITA'  e  DEBUROCRATIZZAZIONE

§ Verifica evasione canoni, tributi...

v GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI

§ Comparazione tariffe realtà simili in Toscana e in altre regioni

§ Comparazione costi realtà simili in Toscana e in altre regioni

§ Contratto di servizio come strumento generalizzato per l'affidamento dei servizi e istituzione di strumenti di controllo da parte dell'Amministrazione Comunale nella gestione dello stesso

§ Definizione di costi standard reali per ciascun tipo di servizio

§ Obbligo di bilanci certificati e tempestivi

§ Applicazione della legislazione vigente in caso di deficit ripetuti

 

 

             2.1.e   PROGETTO “LIVORNO CITTA’ DELLO SPORT E “ACCADEMIA DELLO SPORT”

            Premesse

·      Livorno ha importanti e radicate tradizioni sportive in quasi tutte le discipline, nello sport professionistico, dilettantistico e popolare. Vanta un primato di grande rilievo: è la città italiana con il maggior numero di medaglie sportive, conquistate nelle gare olimpiche, nei campionati mondiali, internazionali e nazionali.

·      Le convenienze ambientali, geografiche e logistiche perché Livorno sia “Città dello Sport” sono le stesse che hanno portato, oltre un secolo fa, alla localizzazione, in città, della prestigiosa Accademia Navale, vanto e bandiera di Livorno nel mondo.

·      Livorno avrebbe le strutture e gli impianti idonei (basta riprendere il vecchio progetto comunale, abbandonato, della Cittadella dello sport, peraltro privo di connotati innovativi e di proiezione nazionale, modificandolo e adeguandolo alle caratteristiche del presente progetto).

·      Le potenzialità sociali, culturali, ma anche economiche, derivanti da tali dati di fatto e da tale vocazione, vengono del tutto sottovalutate dalla classe dirigente livornese (politica, amministrativa, imprenditoriale), benché il mondo sportivo, con generosità, ma anche con umiltà, le abbia sovente evidenziate.

·      Il Progetto è da costruire per fasi, nel tempo, e richiede la collaborazione della Regione Toscana e degli Enti Nazionali (Coni)

             Indirizzi e vincoli

·      Ambire al ruolo di “Città dello Sport” vuol dire elaborare dettagliatamente, con il concorso del Coni livornese e toscano e delle Federazioni e Associazioni Sportive Livornesi, un progetto i cui assi portanti sono:

o  creare  un’Accademia dello Sport, dove concentrare attività di Alta Formazione dello Sport: tecnica, management, medicina sportiva, giornalismo, assistenza tecnico-sanitaria.

o  localizzare a Livorno un Grande Evento Sportivo ogni anno: campionati, meetings.

             Risorse

Comunitarie, statali, regionali, comunali.

             Soggetti  Interessati

Società e Associazioni Sportive, famiglie, Scuole

             Benefici

·      Occupazione  qualificata

·      Sviluppo Turistico

·      Sviluppo di un indotto specializzato (artigianale, informativo, industriale).turale proprio di ogni attività sportiva).        Timing

Fase I:  elaborare il progetto e associarlo a possibili fonti di finanziamento. Fase II: individuare le strutture fisiche nelle quali insediare le attività;

Fase III: coinvolgere Associazioni e soggetti del settore per individuare eventi e iniziative che possano agire da traino e da impulso per la realizzazione del progetto;

Fase IV: costruire, in un percorso partecipativo, i modelli gestionali e sviluppare, con i soggetti interessati, progetti collaterali di carattere turistico, formativo, economico

·              Miglioramento della coesione sociale (dato il contenuto educativo)